Dai 6 buoi ai 500 cavalli
In un’intervista condotta da Stefano De Franceschi del Consorzio CosMaVe, con protagonisti lo storico Francesco Battistini, ed il guidatore di tir del marmo Antonio Giannini, si parlerà del trasporto, della sua evoluzione nel tempo e del legame indissolubile con l’escavazione del marmo e del suo spostamento a valle.
Protagonista con loro, la strada. Tra il tardo ‘800 e il primo ‘900, il mezzo di trasporto più diffuso era il carro trainato da coppie di buoi, sostituito via via, sin dai primi anni del ‘900, dai trattori a vapore. Il periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900 vide anche l’inizio della progettazione della rete di trasporto su rotaia carrarese, pensata soprattutto per l’invio a destinazione del marmo. Tale rete andò progressivamente sviluppandosi fino al secondo dopoguerra, quando il viaggio del prezioso materiale entrò nel periodo “della gomma”. Da allora i protagonisti sono i camion, sempre più evoluti grazie alla tecnologia.
I loro aspetti tecnici, che permettono di percorrere quotidianamente le impervie strade “di arroccamento”, saranno al centro della testimonianza di Antonio Giannini che, con l’aiuto di alcuni aneddoti, racconterà le specificità del suo lavoro, nonché gli inevitabili rischi che esso comporta.
Domenica 18 agosto. Ingresso libero.
L’incontro è inserito all’interno della mostra attualmente in corso al MuSA, dal titolo “Transit. Il trasporto del marmo”, di Marco Mazzi, in programma fino al 25 agosto, dal giovedì alla domenica orario 19:00-24:00.
Galleria fotografica