in dal secondo dopoguerra i più grandi artisti di ogni nazionalità sono venuti a Pietrasanta e si sono rivolti ai laboratori locali per la realizzazione dei loro progetti.In passato maestri quali Henry Moore, Jean Hans Arp, Joan Mirò, César e oggi artisti affermati come Fernando Botero, Giò Pomodoro, Kan Yasuda.A volte sono gli stessi Comuni che si fanno promotori d’arte commissionando agli artisti opere per abbellire le proprie città, come nel caso del “Monumento a Mazzini”, realizzato presso la ditta Henraux nel 1970 da Pietro Cascella, dopo che l’artista aveva vinto un concorso bandito dal Comune di Milano, oppure come “Frammento di vuoto I“ di Giò Pomodoro, voluto dal Comune di Carbonia per la riqualificazione urbana di una piazza del comune sardo. Nasce invece da committenza privata il monumento “Le vie dell’acqua” di Yoshin Ogata, commissionato da un noto industriale per il parco sculture della sua Fondazione, la Fondazione Umberto Severi a Maranello, in provincia di Modena. La realizzazione di un’opera attraverso grandi committenze coinvolge l’intero territorio, sia dal punto di vista economico-produttivo che socio-culturale.