Ritratto di Sergio Zampa – Leone Tommasi, 1940
Testa di Luigi Salvatori – Leonida Parma, 1940
Il Carratore – Nicola Arrighini, 1949
Gli ultimi “capitani coraggiosi” sono quelli della generazione di a inizio Novecento, che hanno goduto dell’insegnamento dei grandi maestri, non solo presso la Scuola d’Arte ma anche frequentando i laboratori ormai pienamente avviati e attivi in gran copia in città. Il periodo artistico è anche un periodo di grandi cambiamenti. Sebbene permanga un certo gusto per gli stilemi classici e neoclassici, si mescola un forte senso realista a una linea che tende in qualche maniera ad astrarre la figura dal reale.
Leone Tommasi è probabilmente una delle stelle più luminose del suo tempo. Formato a Pietrasanta, Brera e Roma, preferirà sempre l’aria di casa agli ambienti ufficiali delle grandi città dai quali si allontana quasi subito. Ciononostante egli gode di grande fama in tutto il mondo tanto da ricevere numerose commesse, soprattutto in Argentina. Oltre all’opera qui esposta, presso il Museo dei Bozzetti “Pierluigi Gherardi” è presente un intero loggiato che raccoglie una pregevole selezione di bozzetti di opere dell’artista.
Leonida Parma nasce in una famiglia di scalpellini. Oltre a studiare alla scuola di Belle Arti, sarà insegnante fino agli anni ‘70 di Applicazioni Tecniche alla scuola media annessa all’Istituto d’Arte di Pietrasanta. Ha realizzato opere per tutta Italia e per l’America.
Nicola Arrighini è l’esempio di quegli artigiani imprenditori che porteranno in tutto il mondo il nome di Pietrasanta. Nato in una famosa famiglia di scultori e artigiani durante il corso della sua vita prende parte al “Gruppo dei Vageri Viareggini” di cui Lorenzo Viani è l’esponente principale. Per promuovere il lavoro della propria bottega intraprese viaggi in tutto il mondo con la sua valigetta, il suo campionario e le sue foto, ricevendo spesso ovunque andasse prestigiose commissioni.